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martedì 27 marzo 2018

"GIUPÌ PELAT"

"Giupì Pelat"   Alberto Cristofori - Francesco Quadri
ALBE Edizioni


«Giupì Pelat era un bambino che viveva tutto solo in una casetta in mezzo al bosco. 
Si chimava Giupì, cioè Giuseppino, ma tutti lo chiamavano Giupì Pelat perchè aveva la testa liscia come il guscio di un uovo, o come una grossa mela matura»

Giupì Pelat è un bambino intelligentissimo, però un po' bruttino per via della sua testa grossa e pelata. E proprio questa sua caratteristica è motivo di scherno da parte di molti. Non potendone più delle prese in giro decide di allontanarsi dal suo paese, per andare a vivere nel bosco, lontano da tutti.
Ma, anche nel bosco non riesce a condurre una vita tranquilla. A perseguitarlo lì è un Orco, peloso e crudele, che si é messo in testa solamente una cosa: mangiarselo.
Giupì Pelat ricorre così alla sua astuzia e intelligenza per riuscire a sfuggirgli, e non solo, riesce anche a farsi beffa di lui. Ad un certo punto, però, la situazione cambia, o più precisamente, l'Orco cambia. Cambia atteggiamento nei confronti di Giupì Pelat. Inizia a provare una certa ammirazione per l'intelligenza e la furbizia della sua preda. Decide di non perseguitarlo più, anzi ancora meglio desidera diventare suo amico

«Non c'è niente da fare, era troppo intelligente per lui. Era proprio un bambino speciale. E lui davvero voleva continuare a essergli nemico?»






Leggendo questo albo la nostra ammirazione è andata soprattutto all'Orco. Anche se Giupì Pelat è un ragazzino dalle capacitá spigliate l'Orco si è rivelato ancora più intelligente di lui.
Ha dimostrato bontà d'animo. Una bontà d'animo che nelle fiabe non è mai associata alla figura dell'orco, anzi tutt'altro, l'orco è spesso caratterizzato da stupidità e cattiveria.
L'orco di Giupì Pelat riesce, invece, a vedere e riconoscere le virtù altrui e a cambiare la sua identità d'orco

«"Basta", decise, "sono stufo di fare l'Orco"»




Le illustrazioni, acquerellate, con figure definite da una sottile linea di contorno, creano scenari delicati e freschi.

Una fiaba popolare bergamasca che evidenzia il tema dell'amicizia, ma anche la capacità di mettere da parte, quando è necessario, la presunzione e la testardaggine e riconoscere le virtù e le potenzialità altrui.

Alberto Cristofori, milanese, è traduttore e autore di manuali scolastici e di numerosi testi narrativi in cui ha raccontato ai ragazzi i grandi classici, dalla Divina Commedia a Tristano e Isotta, da Amleto ai Promessi sposi alle opere di Verdi. Ha scritto anche due libri per adulti: il romanzo Ultimo viaggio di Odoardo Bevilacqua e la raccolta di racconti Nudità.

Francesco Quadri, bergamasco, si è diplomato al Dams di Torino e al Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano. Fa il pittore e il regista cinematografico. Per Albe Edizioni ha illustrato Giupì Pelat di Alberto Cristofori e Album di famiglia di Sara Bertrand.


ALBE Edizioni è una casa editrice di libri per bambini e ragazzi, fondata a Milano da Alberto Cristofori e Manuela Galassi nel gennaio 2017


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